Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Apollonio Rodio
Haud frangit animum vanus hic terror meum: in margine ad un verso della Phaedra di Seneca
riflessione sul concetto di paura in S. da PHD alle opere in prosa
Haud frangit animum vanus hic terror meum: in margine ad un verso della Phaedra di Seneca
l’espressione vanus terror usata da Ippolito appartiene al linguaggio venatorio e può essere collegata ad altri luoghi senecani che permettono di interpretare la frase come ispirata dalla ricerca di libertà morale
Clytemestra’s reception and glory (Seneca, Agamemnon 108-124)
l’indagine etimologica sui nomi di Clitemnestra e Medea permette di riscontrare nuovi punti di contatto tra i due personaggi che ottengono fama e realizzazione di sé attraverso i crimini escogitati
The Labour of Empire: Womb and World in Seneca’s Medea
S. scrive MED reinterpretando il poema di Apollonio, superando le regole tragiche oraziane e inserendo forti suggestioni ovidiane e fa del corpo di Medea una metafora del modo in cui l’impero gestisce gli equilibri del mondo, con le conseguenti deformazioni
No es suficiente una Medea
dopo una breve presentazione della figura di Medea nellepica e nell’elegia, si analizza la sua personalità tragica come viene percepita dai vari personaggi di S. (la nutrice, il coro, Creonte, Giasone e se stessa); la Medea di S. non abbandona mai i tratti originari di barbara e straniera e vive in perfetta solitudine, ma la sua “personalitad única en su doble faceta” subisce un’evoluzione, progredendo dal furor giovanile scatenato dall’amor per Giasone a quello maturo scaturito dal dolor il quale comporta un consapevole recupero della sua antica personalità stravolta però in una dimensione sovrumana
Seneca’s Heroides: Elegy in Seneca’s Medea
l’intertestualità tra S. tragico e Ovidio è finalizzata alla resa più efficace di alcuni personaggi; S. usa alcune espressioni tratte da Ov. Her. 6 e 12 per mettere in scena la trasformazione di Medea da sposa a vendicatrice, la sua presa di coscienza dell’identità e del ruolo che verrà ad assumere nel corso della vicenda, la sua dimensione di autrice della storia; la Medea di S. perciò completa e dà sfogo a quella ovidiana
“Esalare l’anima”: da Omero a Seneca, tra letteratura e filosofia
nel secondo coro di TRD si possono individuare tracce di concezioni epicuree attinte da Lucr. III e una probabile eco di Hor. Carm. III,30,6-7, ma soprattutto l’impiego di un fortunato motivo omerico, la fuoriuscita dell’anima dal corpo, un’immagine usata non per esprimere la sopravvivenza dell’anima dopo la morte, ma la sua vanificazione nel nulla.
Algunas consideraciones mitográficas sobre la Medea de Séneca
individuazione e confronto delle fonti letterarie adoperate da S. per tratteggiare Medea, attraverso l’analisi di tre differenti aspetti: amata e sposa abbandonata; dominatrice della natura; vendicatrice spietata
Elementi di tradizione epica nell’Agamemnon di Seneca
tema della “rivincita” dei Troiani sui Greci in GMM 421-578; GMM intessuto di allusioni epiche; scansione topica del racconto di tempesta in sei fasi: antecedenti, intervento scatenante della divinità, descrizione, reazioni umane, conseguenze, esito; rapporti intertestuali con Hom. Od. III, 276-300; V, 269-404; XII, 403-450; A.R. II, 163-173. 1093-1122; IV, 1689-1713; Ov. met. XI, 410-748; importanza del precedente narrativo ovidiano; particolarità della resa di GMM rispetto alla tradizione
Tecnica drammatica e retorica nelle Tragedie di Seneca
analisi degli aspetti tecnici e stilistici di TRG in relazione con i modelli; evoluzione strutturale da Euripide a S.; uso della retorica a partire da Euripide; analisi di prologhi, cori ed episodi; contaminatio ed aemulatio in S